Alla nostra Ombra è stato diagnosticato il Morbo di Cushing: per tenerlo sotto controllo le verrà somministrato il Pergulide per tutto il resto della sua vita.
Se ci tenete alla salute del vostro cavallo controllate i sintomi… con un semplice test al modico costo di circa 25 euro potreste salvargli la vita.
La Sindrome di Cushing è una patologia comune nel cavallo anziano (viene inteso anziano – generalmente – sopra i 15 anni) ed è sempre più frequentemente riscontrata, visto il maggior numero di cavalli che arrivano alla vecchiaia.
Quando si parla di sindrome di Cushing nel cavallo in realtà ci si riferisce ad una patologia più correttamente chiamata disfunzione della pars intermedia dell’ipofisi (PPID è il nome più recente adottato dalla medicina internazionale).
L’ipofisi è una ghiandola endocrina situata alla base del cranio ed è parte di un complesso sistema di ghiandole, organi e loro prodotti, che regolano molte funzioni del nostro organismo.Il malfunzionamento può essere proprio della ghiandola stessa ma può originare anche da una disfunzione a carico di un’altra parte di questo complesso meccanismo.
Il punto importante è che l’alterazione di questi complicati equilibri porta ad un aumento cronico dei glucocorticoidi circolanti (cortisolo), ormoni che agiscono con effetti su molte parti del corpo. Da qui la lunga lista di sintomi possibili associabili alla Sindrome di Cushing che si riscontrano nei nostri animali.
Molto spesso, però, solo uno o pochi sintomi della lista che faremo sono presenti in un animale; altri possono presentarsi in uno stadio più avanzato della malattia, non presentarsi mai oppure questi sintomi possono presentarsi in forma leggera e non essere così facilmente individuabili.
La lista dei sintomi più comuni è lunga:
- irsutismo (pelo lungo spesso ‘ricciolo’ che non si stacca o cade in maniera non uniforme: è il sintomo più caratteristico della patologia);
- laminite cronica (a volte l’unico sintomo presente);
- infezioni ricorrenti dovute ad un malfunzionamento del sistema immunitario (specialmente ascessi soleari, sinusiti, infezioni che coinvolgono la bocca e i denti);
- letargia, cambiamenti di comportamento;
- eccessiva sete e un aumento della minzione (dal veterinario chiamate polidispsia e poliuria; a volte ci si accorge solo che il cavallo bagna molto il box);
- redistribuzione del grasso corporeo e cambio dell’aspetto (specialmente dimagramento e perdita di muscolatura);
- eccessiva sudorazione;
- problemi neurologici.
La diagnosi della malattia di Cushing si può ottenere tramite analisi del sangue. Se diagnosticato in una fase non troppo avanzata, è possibile dare al cavallo un trattamento adeguato per il Cushing. Il trattamento però, una volta individuato un dosaggio giusto per ogni singolo animale, deve essere continuato per tutta la vita: l’interruzione della terapia porta alla ricorrenza dei sintomi, in quanto con la terapia non si cura la malattia ma se ne contrastano gli effetti.
In letteratura sono stati proposti vari farmaci per curare questa patologia, solitamente sono farmaci che aiutano a ridurre il livello di cortisolo. Il costo non è proibitivo ma è da considerare che per un cavallo in terapia con il Pergolide, il farmaco d’elezione, si possono spendere da 0,50 a 3,00 euro al giorno, per tutta la durata della vita del cavallo.
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