Aqui Cour

Aqui Cour,  portato al Rifugio da un camionista di Bergamo
con l’accordo che sarebbero state pagate le spese di mantenimento, la pensione e le spese veterinarie.
Dopo tre mesi non si è fatto più vedere né sentire
lasciando sulle spalle del Rifugio Aqui e tutte le spese sostenute.

La storia di Aqui Cour è la storia che potrebbero raccontare tanti cavalli come lui, emblemi dello sfruttamento nell’agonismo. Cavalli che, terminati i successi, le gare e i guadagni (Aqui ha reso 65.000 euro in vincite), vengono condotti nel successivo girone della speculazione: il maneggio. Quando nemmeno ai maneggi assicurano più introiti, l’abuso continua fino allo sfinimento nei centri di ippoterapia per concludersi poi nell’orrore del macello. Questa è la fine che fanno pressoché la totalità di queste nobili creature.

Aqui Cour è un galoppatore purosangue inglese nato nel 1993. Gareggia fino all’età di sette anni aggiudicandosi vittorie che fanno guadagnare al proprietario cifre considerevoli.

Aqui appena arrivato al Rifugio
Lo stato di denutrizione di Aqui

Al termine della carriera agonistica Aqui viene venduto e incomincia a lavorare nei maneggi. Inizia così a passare di mano in mano in una lenta discesa verso l’inferno. In uno degli ultimi maneggi incorre in un grave infortunio che causa la rottura del tendine di Achille.

Accumulando via via danni su danni, Aqui diventa così inutilizzabile. Ritenuto anche indegno ad avere diritto a una pietosa soppressione, viene fotografato dal suo lato migliore e messo in regalo su Subito.it.

Notato da un potenziale nuovo proprietario viene prelevato e portato al Rifugio del Cavallo per essere rimesso in forze, in vista del viaggio che avrebbe dovuto portarlo verso la nuova e definitiva casa.

Già dai primi controlli, però, Aqui appare in condizioni peggiori di quelle dichiarate: non solo il tendine è rotto e lasciato senza cure ma un ginocchio presenta un ascesso purulento, il suo bel muso è bruciato dal sole e martoriato dagli insetti, lo stato di denutrizione è molto preoccupante.

Il nuovo proprietario decide di lasciarlo in degenza con l’impegno di sostenere tutte le spese necessarie alle cure e al mantenimento.
Promesse del tutto inconsistenti. Ben presto non darà più notizie di sé, sparirà abbandonando il cavallo con tutte sue difficoltà e le sue esigenze sanitarie.

È il 2011, Aqui Cour ha solo 18 anni. Il Rifugio lo prende definitivamente in carico.

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Aqui viene subito seguito da veterinari e osteopati.

Ci si occupa subito del suo tendine d’Achille: Aqui Cour nel tempo ha assunto posture antalgiche che hanno sovraccaricato il posteriore destro provocandogli dolore e infiammazioni. Viene curato in modo da riacquistare equilibrio. Le condizioni di vita e l’umore migliorano e vengono mantenute ma grazie all’aiuto di integratori come l’artiglio del diavolo, lo zenzero e l’MSM. Massaggi e terapie con la coperta magnetica diventano parte delle cure quotidiane.

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In sottopeso di 120 chili

Il tendine viene sostenuto con una struttura assicurata da una fasciatura: questo gli permette di camminare, sdraiarsi ed alzarsi autonomamente.
Così Aqui comincia stare bene, vivere senza il supporto costante di farmaci e farsi nuovi amici, equini e umani.

Nell’agosto del 2014 però le sue condizioni peggiorano: ecografia e radiografia mostrano che il posteriore destro, che compensa la forza che manca a quello lesionato, è senza cartilagine e liquido sinoviale. L’articolazione del femore è priva di ammortizzazione. Anche se cammina con dolore, la sua classe e la sua voglia di vivere sono immutate.

I suoi referti vengono inviati alla clinica di Ferrara, una delle migliori in Italia in ambito ortopedico equino. Le notizie tanto attese arrivano presto ma non sono buone: l’intervento non concede previsioni di speranza.

Ad Aqui Cour resta l’ultima possibilità: un trattamento intrarticolare, il principio attivo è lo stanozololo, un derivato sintetico ormonale. Sei punture del costo di 100€ l’una, per sei settimane. L’efficacia della cura innovativa in campo veterinario valutabile dopo due, tre mesi.

La terapia però non porta alcun miglioramento. Aqui è stato trattato con farmaci antalgici fintantoché il suo fisico non ha detto “basta”. Nel marzo del 2015  Aqui Cour, in mezzo ai suoi amici e nel suo paddock,  ha lasciato con dolcezza suo corpo schiacciato da un passato di imperdonabili sfruttamenti e negligenze.

Non rendiamoci complici di storie come questa, perché di Aqui Cour ce ne sono tanti, più di quanti uno possa pensare. Non alimentiamo gli anelli di questa catena di sofferenza e morte. Agiamo!

Questo l’appello che era stato fatto per aiutare Aqui.

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Aqui e Marzia: una storia di amicizia e fiducia